lunedì 12 novembre 2012

"Orlando"

Oggi è una giornata moscia. Ho sentito freddo tutta la notte nonostante abbia dormito rannicchiata addosso a tuo padre. Non ce l’ho fatta ad alzarmi subito così vi ho ascoltati mentre in bagno discutevate dopo esservi fatti la doccia. Sporchi sempre lo specchio appannato. Ci siamo salutati a voce da una stanza all’altra perché doveva accompagnarti a scuola ed eravate in ritardo. Così adesso sono sola in casa e mi sposto indolente tra il soggiorno, la camera e la cucina in cerca di ispirazione per affrontare la giornata. Non migliora e mi obbligo ad entrare anch’io nella doccia, comunque devo andare al lavoro. Tutto mi fa fatica: insaponarmi, fare lo shampoo, sciacquarmi e con lo stesso spirito collego il phon alla presa e comincio ad asciugare i capelli. Allora me ne accorgo. Prima che l’aria asciutta dalla finestra aperta lo spazzi via lo catturo con lo sguardo, lo faccio mio, lo spingo in fondo al cuore. È il faccino sorridente che stamattina hai disegnato con l’indice. Sotto c’è la tua firma: ORL AN DO. Mi sento meglio ora. Dirò a tuo padre di non sgridarti più. Voglio che sporchi lo specchio tutti i giorni.

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